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venerdì 6 marzo 2020

Storie di EROI con La Sla! MariaRosaria Sannino- Campania













Sono Mariarosaria ,ho 52 anni ,un giorno di agosto di dieci anni fa ,mi sono svegliata con un piccolo ascesso sotto la lingua . Ho iniziato a non articolare bene le parole ,così è cominciato il mio peregrinare tra medici specialisti vari ,in cerca di una diagnosi ,difficile da trovare perché non avevo altri sintomi ,oltre la disartria . Dopo tre mesi e varie ipotesi ,un dottore del Besta di Milano ,confermò la diagnosi peggiore di tutte : avevo la sla . Tante volte ,in questi lunghi anni ,ho immaginato di spiegare a quel medico che le parole possono uccidere ,letteralmente .Magari un giorno vi racconterò ... Comunque uscii dall'ospedale con l'idea farla finita ,di buttarmi sotto il primo treno ,ma il pensiero del dolore che avrei dato ai miei due ragazzi ,mi fermò . È tremendo camminare ,parlare ,fare una doccia ,lavorare ,insomma vivere ,sapendo che presto non potrai più farlo ! Una volta ho letto che gli dei erano gelosi della felicità degli uomini ,forse è vero ,con mio marito era un amore vero ,fatto di rispetto ,fiducia e amicizia ,la vita non mi ha mai risparmiato grandi dolori ,ma con lui al mio fianco ho superato ogni sfida. Poi ,sette anni fa ,una sera di ottobre ,un infarto ha portato via il mio Franco a 43 anni ;in pochi minuti è cambiato tutto e anche la sla ha perso ogni priorità nella mia vita . Ancora oggi provo a perdonami di essergli sopravvissuta ... Ma forse era semplicemente destino ,forse era così che doveva andare ,non so ...ma so che se quel giorno avessi fatto quel passo in stazione ., i miei ragazzi sarebbero oggi completamente soli . Sono paralizzata ,non parlo ,ho bisogno di assistenza continua ,ma sono QUI ,ascolto le loro confidenze ,li rimprovero quando serve ,( anche se via sms !),cerco di fare del mio meglio per guidarli ,ma soprattutto ho gioito per ogni traguardo da loro raggiunto ,nonostante la vita sia stata già dura con loro . Spesso mi sento dire che sono una guerriera ,una roccia ,un esempio per gli altri ; sinceramente ,senza falsa modestia ,io penso solo di essere fortunata per il mio carattere paziente ,capace di godere anche delle più piccole cose ,e soprattutto mi ha permesso di accettare una delle malattie più terribili del mondo ,non è rassegnazione ,ma consapevolezza ...ho smesso di chiedermi il perché ,in fondo perché non a me ? Perché un bambino si ammala di tumore ? Ho deciso di diventare la migliore amica di me stessa ,nessuno più di me può aiutarmi a vivere al meglio possibile una situazione così pesante ...quando mi chiedono come sto ,rispondo sempre " potrebbe andare meglio ,ma anche molto peggio "...ed è proprio così ,mi basta immaginare per un attimo che la sla avesse colpito uno dei ragazzi ,per essere grata che sia toccata a me ! Gli altri sarebbero disposti a morire per chi li ama, noi malati di sla siamo disposti a vivere per loro...❤

martedì 7 gennaio 2020

Storie di EROI con la Sla. Patrizia vive in Regione Campania ma l'erogazione dell'assegno di cura è bloccato da 1 anno.










Patrizia è una donna gentile, discreta e molto spaventata, e chi non lo sarebbe con una patologia così altamente invalidante. Vive in Provincia di Napoli e ci chiediamo ripetutamente perché i malati di Sla in qualunque regione essi si trovino,  non possano vivere dignitosamente, assistiti e curati come avviene in Sardegna con il ritornare a casa! Qui , in  Regione Campania le gravissime disabilità e quindi anche Patrizia non percepiscono l'assegno di cura da quasi 1 anno, ci chiediamo in che condizioni possano vivere! La Sla oltre ad essere una bastarda, richiede molte risorse economiche per le medicine, integratori, pomate e assistenza .
Patrizia ha 60 anni ma tante sono le sue preoccupazioni ,oltre la malattia,  che l'affliggono! Brevemente ce lo racconta.
Era settembre del 2017 quando iniziarono i primi sintomi e le prime visite fisiatriche. Le dita della mano destra che non si muovevano più ma la diagnosi era cervicale e qualche "specialista" azzardò anche stress. Ma Patrizia non era convinta delle diagnosi così superficiali e decise di rivolgersi ad un neurologo che le prescrisse esami specifici, elettromiografia, elettroencefalogramma, tac ma solo all'Istituto Neuromed arrivò la drammatica e infausta diagnosi: SLA-sclerosi laterale amiotrofica! Iniziò il suo calvario:"dovetti lasciare il mio lavoro e come uno tsunami questa malattia travolse tutta la mia famiglia". La sua famiglia dopo la diagnosi di Sla  si è rimboccata le maniche per fare il possibile ma non basta perchè la Sla non lascia tregua. Situazioni drammatiche! Patrizia in breve tempo si è allettata muove solo un pò la testa  ed è in ventilazione assistita non invasiva h24 ma vuole fare la tracheostomia e la peg quando sarà il momento. Adesso la sua grossa preoccupazione è quella di organizzare la sua assistenza giorno e notte ma ci chiediamo come farà dopo quello che ci ha raccontato anche perchè è in difficoltà economiche. Patrizia spera nell'assegno di cura ma la velocità della Sla non va affatto di pari passo con il welfare della sua Regione che non protegge affatto malati così complessi. Patrizia chiude il suo racconto scrivendomi che il vero dolore che porta questa malattia non lo ha raccontato...non c'è riuscita forse perchè porterebbe ad una disperazione tale da fare troppo male...a lei e alla sua famiglia...