lunedì 27 gennaio 2020

REGIONE LOMBARDIA TAGLI AI DISABILI-DOMANI 28/01/2020 VERRA' PRESENTATA ALTRA MOZIONE URGENTE PER LA MODIFICA DELIBERA DEL 23/12/2019






Pizzul e Girelli: “Bolognini riveda la delibera dei tagli entro il primo febbraio”
A  13 giorni dall’approvazione delle due mozioni, una presentata dal Pd e una da Forza Italia,  che  impongono di rivedere la delibera del 23 dicembre scorso che  stabilisce pesanti tagli ai contributi ai disabili gravi, l’assessore Bolognini  non ha ancora fatto nulla. Ad oggi, la delibera non è stata cambiata e il tempo stringe.  Se non sarà rivista prima, entrerà in vigore  fra soli quattro giorni, il 1 febbraio.
“E’ inaccettabile ignorare in questo modo la volontà espressa dall’aula e le accorate richieste delle tante famiglie di disabili gravi – commentano il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul e il consigliere regionale Gianni Girelli – Continueremo a incalzare Bolognini, perché siano trovate le risorse tagliate, indispensabili alle numerose famiglie già duramente provate dall’assistenza ai propri  cari malati.  Per questo domani presenteremo in consiglio una mozione urgente”.
“Ricordiamo –  sottolineano Pizzul e Girelli – che la nostra mozione, approvata il 14 gennaio scorso, non si limita a chiedere il ritorno al contributo minimo a 600 euro rispetto ai 400 previsti nella delibera dell’antivigilia di Natale. Il nostro testo impegna la giunta a garantire, anche nel 2020, i criteri di assegnazione dei contributi utilizzati nel 2019. Questo anche perché i fondi stanziati dal Governo sono aumentati in modo significativo (da 71  a 91 milioni di euro)”.
Milano, 27 gennaio 2020

mercoledì 15 gennaio 2020

Regione Lombardia: Grazie al voto segreto, passa la richiesta di cambiare le regole e garantire fondi per il sostegno alla non autosufficienza.









Milano, 15 gennaio 2020 - La mobilitazione delle famiglie e Associazioni ha sortito un primo effetto: ieri il Consiglio regionale ha approvato due mozioni con le quali impegna la Giunta lombarda a cambiare la delibera varata il 23 dicembre scorso e stanziare altri fondi per migliorarne l’efficacia. Il riferimento è alla lettera con la quale 64 famiglie con figli disabili hanno denunciato la decurtazione dell’assegno mensile assicurato dalla Regione a mamme o papà che non possono lavorare, o non possono farlo a tempo pieno, perché devono assistere un figlio affetto da disabilità gravissima e non autosufficiente. Nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio mamme , papà, coniugi, figli a coincidere col “caregiver“, figura e termine col quale la legislazione designa chi presta assistenza. Nel 2018 l’assegno mensile della disabilità gravissima era di 1.000 euro, nel 2019 è sceso da 900 (adulti)/600 (minori) euro e da febbraio 2020, per effetto della delibera, si prevedeva fosse di 400 euro.
Non è finita, però. Le famiglie hanno contestato il voucher garantito dalla Regione per aiutarle a pagare gli infermieri o gli educatori che seguono i propri figli perché insufficiente a coprire il costo degli specialisti. Terzo punto contestato è quello che lega le sorti dell’assegno per il caregiver al numero di ore in cui il bambino destinatario delle cure frequenta la scuola. Sopra le 25 ore settimanali di frequenza, niente assegno. Ma l’obbligo scolastico, a seconda del grado di istruzioni, è fissato a minimo 27 ore. Il giro di vite da parte della Regione è motivato con l’aumento della platea dei beneficiari delle misure: nel 2013 erano 2.400 mentre nel 2019 sono saliti a 7200. La ragione del quadruplicamento sta nel fatto che lo Stato ha cambiato i requisiti per godere dei contributi. Il Governo ha aumentato anche i fondi: da 70 a 90 milioni di euro. E così anche la Regione: da 6 a 10 milioni. Ma si è ritenuto che la coperta fosse ancora corta e gli assegni dovessero essere rivisti al ribasso. Ieri, però, il Consiglio regionale ha approvato una delibera firmata dai capigruppo di maggioranza con la quale, non senza giri di parole, si impegna la Regione a stanziare più fondi. Per l’esattezza la mozione recita: "Si impegna il presidente e la sua Giunta a continuare ad investire per corrispondere al fabbisogno a tendere nel triennio 2019-2021 delle risorse a favore dei soggetti con disabilità gravissima".
Ma l’aula del Pirellone ha approvato anche una mozione del Pd, primo firmatario il consigliere Gian Antonio Girelli, "che impegna la Giunta a rivedere la delibera ripristinando criteri ed entità dei contributi come nel 2019, incrementando l’attuale quota, insufficiente, di cofinanziamento con risorse autonome regionali". Questa mozione è passata a voto segreto, come chiesto da Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S. I favorevoli alla revisione della delibera sono stati 36 ed i contrari 32. Un solo astenuto. «L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale è importantissima per tante famiglie che si trovavano a fare i conti con il pesantissimo taglio della Giunta. L’assemblea ha fatto la sua parte e ha sconfessato la linea dell’assessore alle Politiche sociali e alla Disabilità, Stefano Bolognini, ma soprattutto ha ribadito che le persone disabili e le loro famiglie meritano rispetto. Ora vigileremo che la Giunta regionale dia loro le risposte che si attendono" dichiarano Girelli e Fabio Pizzul, capogruppo del Pd. "Grazie al voto segreto, passa la richiesta di cambiare le regole e garantire fondi per il sostegno alla disabilità.
Marina Mercurio
Segretario Viva La Vita Sardegna Onlus
Direttivo Amici di Nicola Onlus
e Oltre le Mura Onlus

sabato 11 gennaio 2020

ALLA FACCIA DELLA ACCESSIBILITÀ!! -Associazione VIVA LA VITA scrive AL GOVERNATORE SARDEGNA-SOLINAS





dal 10 dicembre u.s. la quasi totalità delle Delibere della Giunta Regionale della Sardegna non è più liberamente accessibile in quanto per poterle leggere bisogna comunicare il proprio indirizzo mail e poi attendere ... Assurdo!!!
Con questo atto viene di fatto ostacolata la libera accessibilità agli atti ponendo, altresì, una grave forma di controllo su chi e su cosa si chiede di poter legittimamente conoscere, aggiungendo, peraltro, burocrazia a burocrazia con gli Uffici impegnati al disbrigo delle varie richieste. In tempi di richiesta di trasparenza della Pubblica Amministrazione non se ne capisce proprio il motivo!
Come Associazione "Viva la Vita Sardegna Onlus" , così come altre Associazioni e persone interessate, abbiamo necessità di leggere la Delibera n. 51/25 del 18/12/2019 "Piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con gravi disabilità. Anno 2020 Legge 162/1998. Fondo regionale per la non autosufficienza" e in particolare l'ammontare delle risorse per il progetto "Ritornare a casa" già fin troppo ridimensionato in questi ultimi anni.
L'Assessore Nieddu ne ha parlato a inizio anno in un'intervista al quotidiano L'Unione Sarda, ma a noi non basta leggere le dichiarazioni dell'Assessore, noi vogliamo leggere i numeri e capire se c'è stata rimodulazione, quanto è stato destinato ai vari livelli del "Ritornare a casa" (I° - II° III°) , cosa avverrà per i nuovi Progetti ecc.ecc. perchè il "Ritornare a casa" non può perdere neanche un euro, ma deve essere sostenuto e potenziato, così come la figura del Car-giver.
A completezza d'informazione la comunicazione della mail alla Regione è rimasta ancora senza risposta dopo una settimana circa dall'invio dei dati richiesti.
Pertanto, l'appello che rivolgiamo al Presidente della Regione Solinas è di annullare questo Atto che non ha alcun senso se non quello di scoraggiare cittadini e Associazioni dalla legittima richiesta di informazioni, scardinando e sopprimendo, altresì, il principio della trasparenza.


Il Presidente Associazione Viva La Vita Sardegna Onlus Irma Ibba

venerdì 10 gennaio 2020

Storie di EROI con la sla: Tagli in Regione Lombardia al Care Giver familiare che non può assumere!





Il taglio dell'assegno di cura care giver è passato da € 900 a € 400, la ricca Lombardia senza scrupoli non ha dato continuità a tutti i "Marco e Rosy" della Regione!!!!!

Marco Capelli (Lecco)
La mia Giornata da caregiver familiare. Io da circa undici anni assisto mia Moglie Malata di S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica). In questi anni la mia vita e quella dei miei figli è cambiata, ho avuto più dolori che gioie La vita mi ha remato davvero contro, chiunque avrebbe potuto arrendersi è la cosa più semplice del mondo, ma resistere quando tutti gli altri si aspettano di vederti cadere a pezzi questa e la vera forza che mi contraddistingue. Un malato di S.L.A. non può e non deve essere mai lasciato solo perché il rapporto che si instaura con il proprio familiare non è minimamente paragonabile all'assistenza che viene data nei ricoveri ospedalieri, quindi se non è più che necessario meglio evitarli, io con la mia esperienza acquisita in questi anni nei pochi ricoveri che ha avuto mia moglie non l’ho mai lasciata sola un minuto. Tra me e lei ormai, anche che abbia un comunicatore ottico, che tra l’altro usa molto bene, si è instaurato un rapporto col quale basta uno sguardo, e tante volte anche il pensiero, a intuire ancora prima, cose che puntualmente mi scrive col comunicatore. La S.L.A. è praticamente un cervello intrappolato in un corpo, ma un cervello che funziona perfettamente al 100x100. Detto questo volevo descrivere un pò la mia giornata da caregiver, come penso quella di tanti altri nella mia situazione, diciamo tra virgolette giornate normali, perché poi ci sono giornate che è meglio non raccontare, però tutto sommato non ci si può lamentare. Pronti via : si comincia al mattino solitamente alle 03 se tutto va bene, altrimenti anche prima si parte con due o tre passaggi di macchina della tosse che serve per eliminare quelle secrezioni che si formano durante la notte, poi si preparano i gastro protettori che si danno prima di iniziare la dieta, schizzettone alla mano e via dentro la PEG accompagnati da altrettanti due shizzettoni d’acqua, di seguito si prepara la sacca sterile con il suo mangiare interale e via. Dopo di che caffettino per cominciare al meglio. Ore 05 si passa da caregiver a assistente familiare : chiamare primo figlio che va al lavoro, preparare colazione ecce cc, nel frattempo si comincia a sistemare un pò casa . Ore 6,30 chiamata secondo figlio che deve andare a scuola preparazione colazione ecc ecc, poi si ricomincia con mia Moglie con una seconda parte di medicinali per l’esattezza del potassio alla quale è carente e quattro gocce di laroxil che serve per la salivazione. Si comincia poi con lavarle il viso, subito dopo con del colluttorio lo spazzolino elettrico e uno scovolino in spugna le si fa un po di igiene orale con qualche difficolta. Si passa poi alle varie medicazioni : cominciando prima allo sgonfiaggio della cuffia tracheostomica e alla sostituzione della controcanula, poi tolta la metallina, con un cotton fioc e una garzina attorcigliata, e imbevuta di fisiologica si procede a pulire attorno alla canula, si cambia poi il reggicanula, dopo di che si inserisce la nuova metallina. Finito la parte sopra si passa alla parte sotto cioè medicazione PEG, grossomodo stesso lavoro, poi solitamente dopo il cambio controcanula mia moglie mi richiede un paio di passaggi ancora di macchina della tosse : macchina della tosse che poi va ripetuta più volte durante la giornata a secondo delle esigenze. Finiamo per il momento con lo svuotaggio del sacchetto del catetere vescicale. Si ritorna poi ad assistente familiare col sistemare tutto quello che hanno lasciato i figli : tazze colazione ecce ecc, poi passata generale di aspirapolvere per tutta la casa e sistemazione camera ragazzi letti e disordine generale. Ore 9 per quell'ora solitamente a già defecato si comincia a cambiarla e a lavarla completamente, tutto questo mi porta alle ore 10,30/11. Quando posso lasciare mia moglie in mani fidate mi vesto di corsa ed esco per qualche commissione e per fare qualcosa di spesa. Rientrato un pò prima di mezzogiorno spesso e volentieri capita che mia moglie abbia avuto necessita di andare ancora di corpo, allora visto che cè il mio vicino di casa, di corsa la si cambia ancora, come può capitare che non ho nessuno a casa , allora alcune volte me la devo cavare da solo. Tornado alla giornata, terminato di cambiare mia moglie, si mette a posto la spesa e si comincia a preparare per il pranzo. Solitamente verso le 13,30 suona anche la pompa del fine pappa di mia moglie, allora preparo lo shizzettone con 10mg plasil e 4 gocce laroxil accompagnati da 2 shizzettoni da 60 mg di acqua. Ore 14,30 arrivano i figli si mangia, finalmente 5 minuti seduto a strangolarmi un piatto di pasta. Terminato il pranzo, lavato i piatti e sistemato la cucina, e tutto questo spezzettato per le varie volte chiamato in causa da mia moglie si arriva alle ore 16 l’ora del succo 2 schizzettoni di succo e uno di acqua. Calcolando che nel mezzo della giornata c’è sempre una lavatrice un’asciugatrice di roba da ripiegare e da riporre negli armadi, non ci si accorge nemmeno che sono già le ore 18, l’ora della fisioterapia, una volta finita la fisioterapia si ricomincia con l’igiene orale e subito dopo potassio e laroxyl . Ormai siamo arrivati allora di cena, preparato qualcosa di veloce, lavato i piatti risistemato la cucina, preparo della camomilla per mia moglie con l’aggiunta di 2 bustine di selg che sarebbe un lassativo 5 bei schizzettoni e via, magari mi richiede ancora qualche passaggio di macchina della tosse per sentirsi più libera, poi solitamente lei verso le nove si addormenta tranquilla. Alla fine si da una controllata generale a tutti i macchinari che siano perfettamente efficienti : filtri ,si svuota il bicchierino della condensa umidificatore , si svuota l’acqua dell’aspiratore, insomma una serie di passaggi che vanno fatti per la sicurezza, poi si prepara tutto per ripartire il mattino seguente medicinali, pappa ecce cc. OH !!!!!… finalmente un attimo di tranquillità mi siedo da parte al letto di mia moglie dove ho il mio computer, vado un pò su facebook dove sono iscritto in alcune associazioni legate alla malattia per vedere se c’è qualche novità a riguardo, leggo qualcosa, guardo se è collegato un amico su skipe, quattro chiacchiere assieme per parlare un po della giornata appena trascorsa, poi verso mezzanotte se non ci sono problemi preparo il divano letto vicino al letto di mia moglie e se Dio vuole ci si prepara a dormire per poi ricominciare tutto alle 04 di mattina. Forse per il mondo sei solo una persona ma per quella persona tu ti accorgi che puoi e sei tutto il mondo, ti rendi conto di questo nei momenti in cui sei li con lei che stai facendo qualcosa un grattino , una coccola qualsiasi, la vedi che ti guarda, e intuisci dai suoi pensieri, e glielo leggo negli occhi : ma come fai a fare tutto questo per me, poi ti regala un suo sorriso che ti appaga per tutta la giornata e ti da la forza per andare avanti. I momenti migliori per lei durante la giornata sono il salutare e augurare una buona giornata ai figli con il suo computer quando escono, e quando rientrano, e anche loro prima di uscire bacino alla Mamma che contraccambia con un sorriso che si porta per tutta la giornata, questo è il suo accontentarsi e vive di queste piccole cose che per lei si trasformano in realtà eccezionali . Purtroppo per me queste giornate sono cosa normale di tutti i giorni non avendo nessun supporto ne aiuto da parenti, posso solo approfittare un venerdì si e uno no perché mio figlio maggiore lavora nei turni, e quando fa il turno del mattino alla sera mi caccia di casa ed esco a mangiare qualcosa con un amico. OK ora vado a nanna buonanotte e ricordate, soffrire senza lamentarci è l’unica lezione che dobbiamo imparare in questa vita, questo è per quelle persone che non hanno un CAZZO e che si lamentano per PUTTANATE…………….





martedì 7 gennaio 2020

Storie di EROI con la Sla. Patrizia vive in Regione Campania ma l'erogazione dell'assegno di cura è bloccato da 1 anno.










Patrizia è una donna gentile, discreta e molto spaventata, e chi non lo sarebbe con una patologia così altamente invalidante. Vive in Provincia di Napoli e ci chiediamo ripetutamente perché i malati di Sla in qualunque regione essi si trovino,  non possano vivere dignitosamente, assistiti e curati come avviene in Sardegna con il ritornare a casa! Qui , in  Regione Campania le gravissime disabilità e quindi anche Patrizia non percepiscono l'assegno di cura da quasi 1 anno, ci chiediamo in che condizioni possano vivere! La Sla oltre ad essere una bastarda, richiede molte risorse economiche per le medicine, integratori, pomate e assistenza .
Patrizia ha 60 anni ma tante sono le sue preoccupazioni ,oltre la malattia,  che l'affliggono! Brevemente ce lo racconta.
Era settembre del 2017 quando iniziarono i primi sintomi e le prime visite fisiatriche. Le dita della mano destra che non si muovevano più ma la diagnosi era cervicale e qualche "specialista" azzardò anche stress. Ma Patrizia non era convinta delle diagnosi così superficiali e decise di rivolgersi ad un neurologo che le prescrisse esami specifici, elettromiografia, elettroencefalogramma, tac ma solo all'Istituto Neuromed arrivò la drammatica e infausta diagnosi: SLA-sclerosi laterale amiotrofica! Iniziò il suo calvario:"dovetti lasciare il mio lavoro e come uno tsunami questa malattia travolse tutta la mia famiglia". La sua famiglia dopo la diagnosi di Sla  si è rimboccata le maniche per fare il possibile ma non basta perchè la Sla non lascia tregua. Situazioni drammatiche! Patrizia in breve tempo si è allettata muove solo un pò la testa  ed è in ventilazione assistita non invasiva h24 ma vuole fare la tracheostomia e la peg quando sarà il momento. Adesso la sua grossa preoccupazione è quella di organizzare la sua assistenza giorno e notte ma ci chiediamo come farà dopo quello che ci ha raccontato anche perchè è in difficoltà economiche. Patrizia spera nell'assegno di cura ma la velocità della Sla non va affatto di pari passo con il welfare della sua Regione che non protegge affatto malati così complessi. Patrizia chiude il suo racconto scrivendomi che il vero dolore che porta questa malattia non lo ha raccontato...non c'è riuscita forse perchè porterebbe ad una disperazione tale da fare troppo male...a lei e alla sua famiglia...